Industria 4.0: cos’è e come funzionano le agevolazioni

L’ex Piano Nazionale Industria 4.0, tramutato in Transizione 4.0, è una serie ampia di misure che permette alle aziende di ricevere un credito d’imposta, con aliquote differenti, in base alle categorie di beni acquistati.

L’art. 1 comma 45 della Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) modifica il credito d’imposta per gli investimenti in R&S, innovazione tecnologica, transizione ecologica, Innovazione e Design ed altre attività innovative.

Le aliquote 2021 per chi ha acquistato beni strumentali materiali 4.0 sono:

  • 50% per investimenti fino a € 2,5 milioni
  • 30% per investimenti da € 2,5 milioni a € 10 milioni
  • 10% tra i € 10 milioni fino ai € 20 milioni.

Per il 2022 le aliquote sono scese secondo la seguente tabella:

  • 20% per investimenti fino a € 2,5 milioni
  • 10% per investimenti da € 2,5 milioni a € 10 milioni
  • 5% tra i € 10 milioni fino ai € 20 milioni.

Fino a dicembre 2025 le aliquote non subiranno modifiche, rimanendo del 20%, 10% e 5% come visto poc’anzi.

Credito di imposta beni immateriali 4.0

Il credito d’imposta per i beni immateriali sarà in vigore fino al 31.12.2022 ed ha un aliquota fissa del 20%. Per alcune categorie di beni è estesa fino al 50% (vedi articolo quiàarticolo 1). Per l’anno 2023 manterrà la stessa percentuale, mentre scenderà al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025.

Crediti per ricerca e sviluppo

Il credito per R&S manterrà le seguenti aliquote nel 2022:

  • 20% per ricerca & sviluppo fino a 4 milioni
  • 15% per transizione ecologica o innovazione digitale 4.0 con spese fino a 2 milioni
  • 10% per innovazione tecnologica o design e ideazione estetica con costi fino 2 milioni.

Per gli anni successivi le aliquote subiranno la seguente variazione:

  • 10% per ricerca & sviluppo per gli anni 2023 e 2024, con spese fino a 5 milioni,
  • 15% per transizione ecologica o innovazione digitale 4.0 per il 2023 10%, per il 2024 5% con spese fino a 4 milioni
  • 10% per innovazione tecnologica o design e ideazione estetica per il 2023, nel 2024 5% con costi fino 2 milioni.

Innovazione tecnologica

L’innovazione tecnologica prevista nell’art. 1 comma 201 della legge di Bilancio 2020, è stato modificato nella Legge di Bilancio del 2022, che ha introdotto il comma 203-ter:

Per le attività di innovazione tecnologica previste dal comma 201, il credito d’imposta è riconosciuto, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, in misura pari al 5 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi.

Design e ideazione estetica

Anche le attività di Design e ideazione estetica hanno subito modifiche rispetto alla legge di Bilancio 2020. È stato introdotto nella legge di Bilancio 2022 il comma 203-quater: per le attività di design e ideazione estetica previste dal comma 202, il credito d’imposta è riconosciuto, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, in misura pari al 5 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi.

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